Tempo di primavera, tempo di pisellini. Anche di fagiolini, certo, che fanno bene, soprattutto freschi. E che dire delle fave? E poi, ci sono le taccole. Sono buone, dolci e cariche di salute. Come le precedenti, si tratta di un legume, non di un ortaggio, quindi in parole povere, di un vero superfood. E infatti le taccole di proprietà ne hanno davvero tante. Vediamo insieme quali sono, e poi come scegliere e preparare questo dono della primavera.
Prima di tutto: delle taccole, a differenza dei piselli, si mangia tutto, sia i semi che il baccello. Per questo sono conosciute anche come “pisello mangiatutto”. Ne esistono due varietà, una più tondeggiante e simile al pisello, appunto, e una più piatta, con i semi poco sviluppati.
Il miglior amico delle taccole è l’intestino: questo legume aiuta davvero la regolarità intestinale, in primis grazie al suo alto contenuto di fibre. Altra loro caratteristica è di essere un cibo riminerallizzante, cioè in grado di portare all’organismo sali minerali in quantità importante. Tra i tanti, sono particolarmente ricche di ferro – importante per gli anemici. E di tutto ciò significa che vanno molto bene per combattere la stanchezza. Hanno molte vitamine e sono un legume, appunto, dunque il loro apporto proteico, quando abbinate a un cereale, è pari a quello della carne.
Non è finita: come i piselli, contengono estrogeni vegetali che aiutano le donne a equilibrare il ciclo mestruale, soprattutto quando è doloroso e problematico ma anche a prevenire l’osteoporosi. E poi sono bassissime in calorie, sazianti e con la caratteristica di contribuire a ridurre l’assorbimento di zuccheri e grassi: perfetti per mettersi in forma prima dell’estate, dunque!
Scegliete taccole belle fresche, sode ma morbide, integre e prive di parti giallognole o muffe. Le taccole sono facili da pulire e preparare: basta lavarle e sbarazzarsi del picciolo (e se sono un po’ più dure, del filo fibroso che scorre ai lati del baccello) e poi cuocerle, lessate o direttamente in padella. Se da noi si usano tradizionalmente piuttosto morbide (attenti a non prolungare troppo la cottura, per evitare che si sfaldino), un consiglio è di provarle nella versione più croccante, spadellandole “all’orientale” fino a un punto di cottura un po’ più precoce rispetto a quando spegnereste il fuoco normalmente.
Il loro sapore dolce e delicato le rende davvero versatili in cucina. Possono essere cotte al vapore e mangiate semplicemente con olio, sale e limone o aceto. Spadellate e condite, con spezie e altri insaporitori a piacimento, come per esempio semini tostati come il sesamo piuttosto che graniglia di mandorle. Sono buonissime stufate col pomodoro e arricchiscono le insalatone della bella stagione: abbinatele per esempio all’uovo sodo ma anche a un pesce fresco o in conserva, per esempio uno sgombro per un gusto più deciso o dei golosi gamberetti.
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