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News ed EventiPiaceriRum: da maggio siete sicuri di poterlo chiamare così?

Rum: da maggio siete sicuri di poterlo chiamare così?

Sapevate che da maggio non si piò più chiamare rum un distillato che ha più di 20 grammi su litro di zucchero aggiunto?

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Stretta sullo zucchero nel mondo del rum. Il prossimo 25 maggio entrerà in vigore e applicazione la legge europea n° 787 approvata il 24 maggio 2019, il tetto massimo per l'addizione di zucchero si equipara a quello degli altri distillati, ovvero 20g/l. E questo implica che lo spirits che presenta una percentuale maggiore di glucosio non potrà essere più identificato con il nome di "rum", anche in etichetta. Quindi per chi produce rum da sempre può decidere se realizzarne uno "più secco" diminuendo la quantità di zucchero, oppure dare un nome di fantasia, che non sia identificativo con il liquore dei Caraibi. La normativa si inserisce nelle nuove normative europee che stanno combattendo il consumo dello zucchero raffinato nell'alimentazione. 


Chi colpisce la nuova norma?
Soprattuttto i rum provenienti dal Sud America o che hanno uno stile più dolce. Questo implica ovviamente che è necessario rivisitare l'intera "ricetta" anche dei rum più conosciuti. Siete curiosi di conoscere qualche esempio? Chi invece non viene toccato? Sicuramente i rum Agricole, di stile francese, ovvero un distillato di puro succo di canna da zucchero originario e tipico delle isole dei Caraibi francesi, che a differenza dei territori di tradizione coloniale inglese o spagnola, viene prodotto principalmente dalla melassa. Il succo di canna da zucchero, chiamato vesou, è ottenuto dalla pressatura e sfibratura della canna da zucchero e poi distillato di norma con alambicchi discontinui. Niente zucchero aggiunto quindi! I più famosi e prestigiosi sono prodotti nelle isole di Guadalupa, Marie Galante, Réunion, Haiti e Martinica, per la quale è stata istituita la denominazione AOC.


195857Rum Don Papa diventa Don Papa Baroko
Il Don Papa "originale" prende una nuova veste e diventa "Baroko". Il nome deriva da 
Papa Isio, l’eroe rivoluzionario e sciamano dell’Isola di Negros, nelle Filippine, dove lottò per l’indipendenza dell’isola. Realizzato a partire da melassa “black gold”, è invecchiato per anni in botti ex-Bourbon alle pendici del Monte Kanlaon per ottenere un finale ricco e rotondo. Esplosione di note agrumate e di vaniglia al naso, è di corpo pieno con note di frutta tropicale candita e miele in bocca, e ha un finale lungo e profondo con note di uvetta e un sentori di legno. Il nuovo Don Papa Baroko, è stato venduto in Francia già nel 2020 per anticipare alcuni cambiamenti che il regolamento comporta (è il Paese del Rum Agricole). 
Baroko invece significa “esuberante” per mettere in mostra il suo gusto pieno, distintivo e la sua personalità. 


195858Il nuovo rum Don Papa
Il nuovo "single island" Don Papa è invecchiato in botti di quercia ex-Bourbon ed ex-Rioja per ottenere una profondità di sapori, prima di essere mixato dal Master Blender. Con note fragranti di scorza di agrumi, mango e nocciole arrostite al naso, il blend
risultante delizia con sentori importanti di frutta, crema di vaniglia e toffee al palato. Risulta più "asciutto" rispetto al vecchio Don Papa.


195870Rum Centenario 
Questo rum del Costa Rica è stato affinato con un antico sistema di invecchiamento che risale alla notte dei tempi, il Sistema Solera. Si parla di un metodo di invecchiamento ossidativo blending: il funzionamento consiste nel creare una sorta di piramide di botti in cui il distillato viene fatto riposare, ciclicamente e parzialmente travasate e rabboccate. In questo caso si parla di piccole botti di rovere americano che una volta erano utilizzate per Bourbon. Colore ambrato scuro, profondo, estremamente complesso e delicato. L'aroma è un'insieme armonico di note di vanillina, quercia, caramello, scorza d'arancia, marzapane, cuoio, miele di montagna, chicchi di caffè fresco, noce di cola, terra bagnata, spezie. Questa azienda che produce il rum dal 1969 ha subito dovuto cambiare etichetta e metodo di produzione per abbassare il grado zuccherino aggiunto. 


Febbraio 2022
Camilla Rocca


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