Il gruppo avicolo ha presentato il bilancio di sostenibilità e il laboratorio di ricerca e controllo qualità a Cingoli. Lollobrigida: siete l’Italia che ci piace. Il fatturato sfiora i 660 milioni
“Voi siete la dimostrazione che esiste un sogno italiano”. Così il ministro per la sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha inaugurato il nuovo investimento – un laboratorio di analisi ad altissima tecnologia destinato a testare la qualità dele produzioni per offrire la massima garanzia al consumatore - e letto il bilancio di sostenibilità presentato dalla Fileni, il maggiore operatore avicolo biologico italiano. C’erano anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il Commissario straordinario alla ricostruzione senatore Guido Castelli.
Perché la Fileni sta con la sua sede principale a Cingoli, là dove l’Appenino marchigiano è manifestazione assoluta di bellezza e natura, che ha sofferto il terremoto e che grazie anche alla famiglia Fileni ha trovato la forza per rinascere. La storia di Giovanni Fileni è emblematica del “miracolo italiano”. A 14 anni comincia a fare il meccanico per le moto, dopo altri quattordici comprende che allevare e vendere pollame nell’Italia che rinasce è un’opportunità. Al crescere del reddito sale la domanda di proteine. Quelle che Giovanni Fileni offre sono nobilissime: i polli allevati come s’usa sulle aie marchigiane. Sessant’anni dopo i suoi figli – Roberta e Massimo Fileni – hanno condotto il gruppo alla leadership di settore sfruttando la vocazione agricola. L’aver puntato sul biologico è stata l’opzione decisiva che significa produrre il mangime in campagna per nutrire gli allevamenti. Da qui la necessità di avere il controllo totale della. Ecco l’investimento nel laboratorio. Ma c’è anche la necessità di confermarsi nelle scelte. Da qui il bilancio di sostenibilità per mettere nero su bianco risultati (lusinghieri) e prospettive (sfidanti). I valori sono la famiglia, il rispetto della natura, la restituzione al territorio delle risorse, l’inclusione -la Fileni su quasi 2500 dipendenti ne ha la metà non italiani – la produzione biologica, il benessere animale, la massima garanzia per il consumatore. Fileni ormai alleva in 11 regioni e ha generato un valore economico di 658,96 milioni di euro di cui 635,63 sono stati redistribuiti: dai fornitori alla comunità. La sostenibilità è il primo comandamento (nel packaging si usa solo carta o plastica riciclata, l’abbattimento delle emissioni di C02 è formidabile) e si traduce nel non utilizzo di olio di palma, in prodotti per metà proteina animale e metà vegetale, nell’uso di pollo solo italiano nei piatti confezionati, nella massima attenzione al benessere animale, nell’ottimizzazione dei consumi idrici ed energetici (in gran parte da fonti rinnovabili) . Non va trascurato che il bilancio di sostenibilità s’incentra sulle persone: Fileni impiega il 37% di personale femminile e ha chiuso l’anno con 300 nuovi assunti. Attraverso la fondazione Marco Fileni Onlus ha un impegno sociale costante. Riassunto dalle certificazioni: Iso per l’ambiente, Brcgs per la sicurezza alimentare e tutte le “patenti” bio. Perché il sogno Fileni è buono, naturale e giusto.
Carlo Cambi,
luglio 2025