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Filoscio al Provolone del Monaco e porcini

Molto più di un'omelette, questo secondo vegetariano, semplice e raffinato, è preparato con un formaggio pregiato, piacevolmente piccante

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Ricetta di origine francese, ma tipica della tradizione partenopea, il filoscio non è un'omelette, ma una sorta di frittata molto sottile con un cuore di formaggio filante, solitamente mozzarella, qui sostituita dal Provolone del Monaco. Il segreto è l’utilizzo di pochi ingredienti e la cottura su un solo lato.

Le alternative al filoscio

Oltre all'omelette tradizionale, l'omelette soufflé è arricchita con prosciutto, gustosa, ma non abbastanza ricca rispetto all'omelette alla tedesca, con salsiccia e patate. Gourmet e raffinata l'omelette mousseline ai gamberetti, etnica l'omelette tamagoyaki.

Ingredienti

Come preparare il filoscio al provolone del monaco e porcini

1 Pulite i funghi, passateli con un panno bagnato, affettateli e fateli saltare per 5-6 minuti in una larga padella con un filo d'olio e l'aglio schiacciato. Salate, pepate, aggiungete 2 ciuffi di prezzemolo tritato e spegnete.

2 Sbucciate i pomodori, privateli dei semi e tagliateli a dadini. Sbucciate la cipolla, tritatela fine, fatela stufare in una larga padella per 8-10 minuti, unite i pomodori e cuoceteli per 15-20 minuti, finché il sugo sarà ben legato. Salate.

3 Sbattete 2 uova in una ciotola, insaporitele con sale e pepe, versatele in una padella di 16-18 cm di diametro riscaldata con un filo d'olio e cuocete la frittata da un solo lato, a fuoco dolce, mettendo il coperchio nei primi minuti di cottura.

4 Distribuitevi sopra 1/4 dei funghi ben caldi e 1/4 del Provolone affettato sottile, piegate la frittata e disponetela sul sugo di pomodoro. Procedete allo stesso modo con il resto delle uova. Cuocete ancora per pochi minuti con il coperchio in modo che il formaggio fonda bene. Distribuite intorno basilico sfogliato e servite.

Settembre 2025
Ricetta di Giovanna Ruo Berchera, foto di Laura Spinelli

Giovanna Ruo Berchera
Giovanna Ruo Berchera

Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera

Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera

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