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La farina di castagne, realizzata essiccando e macinando i frutti autunnali, è una recente riscoperta in cucina. Un tempo era chiamata "farina dei poveri" perché era diffusa nelle zone montane, dove i cereali erano scarsi, e dava vita a piatti tradizionali come il castagnaccio, la pasta fresca, gli gnocchi, il pane.
Una valida alternativa
Oggi è utilizzata come alternativa a quella di frumento nell’ambito di un'alimentazione varia e sana. è priva di glutine, molto energetica e ricca di fibre.
1 Ammorbidite l'uvetta in acqua tiepida per una decina di minuti. Passate al setaccio la farina e raccoglietela in una ciotola con un pizzico di sale. Versatevi a poco a poco circa 5 dl d'acqua e mescolate: dovrete ottenere una pastella piuttosto fluida. Aggiungete l'uvetta scolata dall'acqua e mescolate ancora.
2 In una padella per fritti fate scaldare un dito d'olio; quando è ben caldo versatevi alcune cucchiaiate di pastella, lasciando un po' di spazio tra l'una e l'altra. Fatele cuocere pochi minuti finché prendono colore, poi giratele con una spatola. Continuate così fino a esaurire la pastella.
3 Man mano che le frittelle sono pronte, scolatele con un mestolo forato, appoggiatele su carta assorbente da cucina e, mentre sono ancora calde, spolverizzatele con un po' di zucchero a velo.
Elaine Trigiani, foto di Claudio Tajoli, video di Alessandro Romiti
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