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News ed EventiParma e la food valley

Parma e la food valley

È elegante come la sua duchessa Maria Luigia, la piccola emiliana che a tavola diventa una capitale.

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Un passato glorioso, quello di Parma: sede delle raffinate signorie dei Farnese e dei Borbone e petite capitale della Duchessa Maria Luigia, moglie di Napoleone e sovrana del ducato durante l’esilio del marito. 


Nessuna meraviglia se la città seduce con le loro tracce oltre che come City of gastronomy, con tanto di bollino Unesco a testimoniare la sua vocazione per la buona tavola. Basta un giro in Piazza Duomo per ammirare l’incontro tra rigori medievali ed eleganze rinascimentali: c’è il duecentesco Battistero dell’Antelami, decorato da sculture e pitture e, poi, il Duomo stesso con L’Assunzione della Vergine, l’affresco del Correggio che trasforma la cupola in un trompel'oeil in cui si muovono santi e angeli. Le memorabilia si ritrovano nel Palazzo della Pilotta che, ai tempi dei Farnese, era una dépendance del Palazzo Ducale e oggi è un contenitore di musei.


Basta un giro in Piazza Duomo per ammirare l’incontro tra rigori medievali ed eleganze rinascimentali: c’è il duecentesco Battistero dell’Antelami, decorato da sculture e pitture e, poi, il Duomo stesso con L’Assunzione della Vergine, l’affresco del Correggio che trasforma la cupola in un trompe l'oeil in cui si muovono santi e angeli. Le memorabilia si ritrovano nel Palazzo della Pilotta che, ai tempi dei Farnese, era una dépendance del Palazzo Ducale e oggi è un contenitore di musei. 


A poca distanza, nella chiesa di Santa Maria della Steccata, si può ammirare l'affresco delle Vergini sagge e delle Vergini stolte, uno dei capolavori del Parmigianino. Melomani e musicofili non hanno che l’imbarazzo della scelta tra la casa natale di Toscanini o uno spettacolo dai palchi del Teatro Regio, voluto proprio dalla saggia Maria Luigia. Santuario del melodramma all'italiana, il Regio è amatissimo dai parmigiani, abituati fin da bambini a canticchiare le arie di Verdi, a seguire il cartellone e a decretare il trionfo (o la caduta) di un cantante. A due passi dalla Pilotta, il Palazzo della Riserva ospita il Museo Lombardi, da considerare una meta fondamentale per chi voglia comprendere fino in fondo lo spirito del periodo d'oro di Parma, vale a dire gli anni di Maria Luigia. Oggi però Parma è, per tutti, anche la capitale della Food Valley italiana, dove sono nati alcuni tra i prodotti clou del Bel Paese e ogni anno si svolge la fiera Cibus (prossima edizione a inizio settembre), palcoscenico della gastronomia italiana. A pochi chilometri dal Duomo, infatti, ci si mette sulle tracce del Culatello di Zibello, del Prosciutto Crudo (per tutti, è il Parma), del Salame di Felino e del Parmigiano Reggiano, prodotti culto a cui
sono state dedicate apposite strade per scoprirne i segreti. Su quella del Culatello (stradadelculatello.it), per esempio, si incontrano sapienti norcini come Massimo Spigaroli, patron della Antica Corte Pallavicina, pronti a decantare pregi e virtù delle cosce di suino che salate, insaccate e imbragate in una complicata legatura, devono stagionare per almeno un anno nelle umide cantine in prossimità del Po. I cheese fan, invece, possono fermarsi in uno dei tanti caseifici che costellano i dintorni della città per seguire tutte le fasi della produzione del Parmigiano Reggiano Dop, con la possibilità di assaggi di forme a diversa stagionatura (si arriva ai 60 mesi di invecchiamento!) e di acquisti negli spacci aziendali. Anche spingendosi verso l’Appennino il cuore della Food Valley continua a battere: accanto a castelli e pievi corre, infatti, la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli (stradadelprosciutto.it), disseminata di aziende dove maturano i salami (a quello di Felino è stato anche dedicato
un Museo) e i prosciutti griffati a fuoco con il marchio della Corona Ducale, nonché di vigneti. Tra le eccellenze enogastronomiche della Provincia vanno infatti ricordati anche i vini dei Colli Parmensi come Lambrusco e Malvasia, pronti ad accompagnare preparazioni come la semplice torta fritta, la vecchia di cavallo, i tortelli, gli anolini, la bomba di riso o la Rosa di Parma (filetto di manzo con prosciutto crudo e parmigiano).


186094TACCUINO DI VIAGGIO


RISTORANTE ROMANI


VIA DEI RONCHI 2, VICOMERO DI TORRILE, TEL. 0521 314117 
Nel cuore della bassa il locale che ha ospitato il nostro servizio. In menù anche anolini in brodo di terza, filetto al balsamico, torroncino in salsa di zabaione. 


ANGIOL D’OR
VICOLO SCUTELLARI 1,TEL. 0521 282632 CUCINA DI TRADIZIONE CON TOCCHI DI FANTASIA
Cucina di tradizione con tocchi di fantasia e vista sul duomo. 


LA FILOMA 
BORGO XX MARZO 15, TEL. 0521 206181
Ultracentenario, serve tortellini di erbette, rosa di parma e il cremoso capriccio della duchessa.


COCCHI
V.LE GRAMSCI 16, TEL. 0521 981990
Nel menu salumi di maiale nero, tortelli con tartufo bolliti 


BANCHINI
VIA OSPIZI CIVILI 8 CIOCCOLATERIA DAL 1879.


ANTICA CORTE
PALLAVICINA STRADA DEL PALAZZO DUE TORRI 3, POLESINE PARMENSE
È il regno indiscusso del culatello. 


AZIENDA AGRICOLA
PALAZZO VIA POZZO 4A, CASTELLARO DI SALA BAGANZA
Degustazioni di vini con vista sulle colline.


PARMA COLOR VIOLA
STRADA REPUBBLICA 2/9 BONBON E CIOCCOLATINI ALLA VIOLETTA DI PARMA.


I DUE REZDOR
PIAZZA GHIAIA 33 PASTIFICIO SPECIALIZZATO IN TORTELLI E ANOLINI.


LA PROSCIUTTERIA
VIA FARINI 9/C 
File ordinate di prosciutti, strolghino, salame di felino.  


PARMA 2064
VIA SAN MICHELE CAMPAGNA 22/E, FIDENZA
Qui si seguono tutte le fasi della produzione del Parmigiano, con la possibilità di assaggi di forme a diversa stagionatura e di acquisti golosi nello spaccio aziendale. Tra le specialità della Casa si trova anche un Parmigiano Reggiano Organic (biologico) e un Verdiano del Maestro (per i veg più intransigenti) Visit Emilia


Per organizzare una visita in città e dintorni, prenotare un soggiorno, acquistare un pacchetto turistico o una visita guidata: www.visitemilia.com

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