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News ed EventiNewsPiaceriDove mangiare cucina romana a Roma

Dove mangiare cucina romana a Roma

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I grandi classici della tradizione romana nel piatto per un tour tra trattorie e ristoranti che hanno segnato un'epoca. La cucina romana tradizionale è fondata su ingredienti di derivazione rurale e contadine, pietanze composte da materie prime provenienti dalla campagna romana e laziale. I capisaldi sono i primi piatti, sia asciutti sia in brodo, preparati spesso con condimenti di verdure o legumi (ceci, patate, broccoli, fagioli) o con il cosiddetto quinto quarto (di carne). Nei giorni di festa è usanza consumare l'abbacchio e la carne di capretto o di pecora, forniti dagli allevamenti locali ma anche le carni bianche polli, tacchini e conigli.

Ristorante Baccano

Il Ristorante si trova nel centro della Capitale, tra la fontana di Trevi e via del Corso. Accoglie i suoi ospiti in un ambiente ispirato alla Parigi di inizio secolo, con un un salotto, aperto ogni giorno, dove poter mangiare dal pranzo fino a tarda notte. La proposta gastronomica è basata sulla cucina tradizionale romana, con spazio alle carni, dalla griglia alla cotoletta fino all’arrosto, ma non solo: l’executive chef Nabil Hadj Hassen rivisita i classici con qualche contaminazione dovuta ai suoi viaggi. Dalla carbonara alla cacio e pepe, alle proposte calde e fredde che ricordano quelle dei bistrot parigini, ma rigorosamente "alla romana". E non solo cucina: la cantina offre 400 referenze tra le quali vini italiani, francesi, ma anche statunitensi, africani e asiatici.

Salone Eva Hotel Hassler

L’hotel Hassler, meta del jet set internazionale, si affaccia sulla scalinata di Piazza di Spagna, e ospita al piano terra il Salone Eva, un accogliente salotto dove sembra di tornare indietro nel tempo: grandi specchi alle pareti, divanetti e sedie damascate, ricchi drappeggi alle finestre, l’oro sugli arredi barocchi e i tappeti. Il ristorante e cocktail bar propone una cucina italiana di territorio con piatti della tradizione romana, grazie alla mano dello chef Marcello Romano che propone una cucina semplice ma curata, con ricette classiche, talvolta interpretate in una chiave diversa. Tra i primi non mancano le penne all'amatriciana con pepe aromatico, guanciale croccante e pecorino romano,  i ravioli di pollo ruspante con peperoni e olive nere di Gaeta e gli gnocchi di grano duro al Ragout di manzo con ricotta salata. E per i dolci ci sono le proposte del pastry chef Martina Emili dal millefoglie al diplomatico alla delizia al caramello con pere e cannella.

Ristorante Alfredo alla Scrofa

Il locale accoglie il cliente in un ambiente caratteristico con alle pareti le immagini dei personaggi che da 110 anni hanno animato il ristorante. I menù di Alfredo sono viaggi alla  scoperta della tradizione culinaria tra piatti romani e classici piatti italiani: dalle fettuccine Alfredo (nate proprio tra queste mura) al tiramisù, dai carciofi alla romana alle polpette, passando per i carpacci e i saltimbocca. Una cucina innanzitutto di territorio che attinge ai prodotti e alle ricette tipiche del Lazio, spaziando su grandi piatti tradizionali italiani. 

Trattoria Pennestri

La trattoria Pennestri sorge al centro del Quartiere Ostiense, a due passi dalla Piramide Cestia, in una zona che da sempre è crocevia di culture diverse, tra tradizione e riqualificazione. La Trattoria Pennestri è una trattoria contemporanea, un luogo informale dove il buon cibo si accompagna a un sottofondo musicale che spazia dallo swing al gipsy-jazz fino ai valses musettes. Gli ospiti sono accolti nella sala, caratteristica per i suoi dettagli, dal legno grezzo dei tavoli lavorati a mano, che rimarcano la convivialità e l’attaccamento alla materia, fino al rosso e al grigio delle pareti, che richiamano le facciate dei palazzi storici di Roma e la corteccia dei platani del Lungotevere. Una location dove si vuole accogliere i clienti e farli sentire a casa. La cucina è innanzitutto di territorio e attinge ai prodotti e alle ricette tipiche del Lazio, spaziando su grandi piatti tradizionali italiani. 

Trattoria Santopalato

Santo Palato ha aperto nel 2017 e la chef e proprietaria Sarah Cicolini lo battezza subito con un nome che è tributo alla Taverna del Santopalato, covo del movimento futurista di Torino nel 1931. Nel locale la cucina della tradizione romana viene rivisitata con tocchi di modernità, utilizzando ingredienti di qualità. L’ambiente è informale, ma curato nei dettagli. La cucina del locale è incentrata sulla qualità dei prodotti: tra i fornitori figurano contadini e agricoltori, allevatori e selezionatori di carne che valorizzano i tagli dimenticati. Il menù propone tutti i piatti storici dell’osteria, dalla trippa alla romana alla frittata con le regaje di pollo, alla lingua con la salsa verde, e alle classiche amatriciana e carbonara. Tra i secondi la chef Cicolini propone piatti a base di carne di pecora e agnello, trippa, lingua, manzo e maiale, spesso il collo o la pancia, e per la stagione estiva il pollo con peperoni e caratteristica gastronomica è la polpetta alla coda alla vaccinara con levistico e cacao. Diverse opzioni anche tra le pietanze vegetariane, come il cavolfiore arrostito con lenticchie alla cannella e olio all’alloro. Tra i dessert spicca il maritozzo, ripieno di crema chantilly, dolce classico che la chef personalizza variando l’impasto con una percentuale di farina di grano arso (da qui il colore più scuro) e aggiungendo anche una punta di pepe verde vanigliato.

Armando al Pantheon

Il locale è situato nelle vicinanze del Pantheon fin dal 1961, rinomato per essere meta di personaggi della cultura e dello spettacolo e del jet set romano. La cucina tradizionale, romana e laziale, tra carne e pesce, offre specialità della cucina eseguite nella loro forma essenziale con materie di prima qualità. Il menù propone immancabilmente i piatti tipici romani, ai quali si affiancano anche ricette più innovative e sperimentali, frutto della passione tramandata da due generazioni di ristoratori, capitanate oggi da Claudio e Fabrizio Gargioli. Alla cucina si affianca la cantina con una carta dei vini con molti vitigni autoctoni italiani e produzioni sostenibili.

Luciano Cucina Italiana

Da Luciano nasce un progetto di cucina inclusiva che vuole colmare il divario tra alta cucina e trattorie popolari per bilanciare sapori familiari in una veste elegantemente contemporanea: unire passato e futuro per innestare innovazione nella tradizione. Partendo dalle ricette locali il menù ruota stagionalmente ma non mancano alcuni piatti, come la cacio e pepe, l'amatriciana e la carbonara d'autore dello chef Luciano Monosilio che ha cura di valorizzare tutte le ricchezze del territorio, dal nord al sud Italia, selezionando le migliori materie prime. La carta dei vini dà voce alle cantine regionali più rappresentative con una sezione dedicata chiamata “Il Lazio secondo Luciano” e anche una sezione speciale alle “Donne del Vino”. È una carta dei vini in continua evoluzione, che propone abbinamenti tra vignaioli artigianali e cantine storiche.

Pipero

Di fronte alla chiesa di Santa Maria in Vallicella, conosciuta dai romani come Chiesa Nuova, sorge il ristorante, una stella Michelin, che porta il nome del patron Alessandro Pipero. Al timone della cucina lo chef Ciro Scamardella, cuoco campano, autore di piatti moderni, attenti alle stagioni e alle citazioni della sua terra d’origine. Nelle sue proposte vi è una continua ricerca dell’equilibrio e del cromatismo delle presentazioni con proposte personali come la rivisitazione dell’impepata di cozze, anche se è la carbonara il cavallo di battaglia di Pipero. Tanto da essere consegnata ormai anche a domicilio, con un kit apposito.

Trattoria Trecca

Trecca è una trattoria moderna dove degustare i piatti della tradizione romana, restituendo valore a pietanze e dimenticate. Il locale è tavola calda di giorno e cucina romana di sera, presenta un arredamento con tavoli e sedie in legno, pareti bianche e pavimento a mattonelle. Un arredamento vintage, ispirato alle trattorie tipiche di una volta. Un allestimento che vuole far sentire il cliente a proprio agio, con la mente torna indietro nel tempo, alla carbonara fatta dalla mamma o dalla nonna. L’obiettivo dello chef è far tornare alla memoria sapori dimenticati e far rivivere piatti etichettati come “banali”. Piatti che spaziano dalle regaje di pollo, cucinate come da tradizione “alla cacciatora”, con aglio e rosmarino e accompagnate da patate al forno alla coratella d’agnello e alla trippa in bianco al battuto di sedano, carote cipolla e prosciutto. La pasta è protagonista assoluta tra i primi piatti dai tagliolini con ragù di fegatini di pollo, al grande classico, i bucatini all’amatriciana, serviti rigorosamente nella curcuma. E tra i secondi c’è lo spiedino di pajata, con le interiora dell’agnello cotte sulla piastra. A fine cena l’offerta dolciaria con lo zabaione con la panna servito al bicchiere,  degna conclusione di un pasto che ripercorre la strada della romanità e della tradizione.

Jacopa

Situato nel cuore del quartiere di Trastevere, il locale si trova appena fuori dalla zona della movida. L’offerta gastronomica presenta un menù e un format  pensato per fare assaggiare e soprattutto condividere i grandi sapori della tradizione romana e italiana. La proposta si basa sulla scelta di quindici piatti iconici, serviti in piccole porzioni, che ruotano attorno a poche creazioni, tra sempreverdi e novità, a cui si aggiungono specials del giorno. Si può scegliere alla carta tra piatti da condividere, 6 antipasti, 3 primi, 4 secondi e 4 dessert. A loro si aggiungono due menu degustazione da 5 portate, di cui uno totalmente vegetariano.

Imàgo - Hotel Hassler

Il ristorante, una stella Michelin, al sesto piano dell’hotel ha una vista panoramica su Roma con una sala che ospita dodici tavoli esclusivi. Ristorante storicissimo, meta del jet set internazionale, ma con una nuova mano creativa: la proposta fine dining di chef Andrea Antonini unisce piatti e sapori locali a piatti dal respiro internazionale, per una nuova reinterpretazione, in stile gourmet, della cucina romana. E non di meno è la cantina con 1500 etichette selezionate. Piatti che raccontano di Roma e dell’Italia ma sanno anche di mondo. 

Da Felice

Storica e famosa trattoria nel quartiere Testaccio, Da Felice presenta interni semplici con mattoni a vista e una proposta gastronomica all’insegna della tradizione romana. La cucina offre antipasti che spaziano dalle polpettine di bollito alla mozzarella di bufala e dalle melanzane alla parmigiana alla frittata di uova con verdure e agli involtini di melanzane. Tra i primi non manca la cacio e pepe di Felice che non è solo la specialità della casa, ma anche il simbolo della gastronomia romana, un piatto in cui lo chef unisce un equilibrio di sapori con l’arte della mantecatura al tavolo. Completano l’offerta spaghetti alla carbonara, bucatini all’amatriciana e mezzemaniche alla gricia. Tra i secondi i classici abbacchio al forno, polpette al sugo, saltimbocca alla romana e involtini al sugo.

La Pergola

Il locale, tre stelle Michelin, dopo un completo restauro, omaggia i colori e i materiali di Roma, dal travertino alle sfumature di rosso. Rinnovata anche la terrazza, che conserva la vista sul panorama della Città Eterna. Lo chef Heinz Beck ai fornelli dal 1994, conserva stimoli per rinnovare i suoi piatti e percorrere nuove strade, all'insegna di una cucina creativa, di impronta fortemente italiana e mediterranea.  Oltre alle spettacolari carte dei vini, gli appassionati d'acqua e caffè ne troveranno un'ampia e rimarchevole selezione.

Ba'ghetto

Quello che da sempre contraddistingue Ba’ Ghetto è la fusione di elementi unici: la tradizione culinaria giudaico-romanesca e mediorientale, l’attento rispetto delle regole della Kashrut, la ricerca di ingredienti di alta qualità, l’attenzione al cliente. Ba’ Ghetto è il ristorante ebraico più antico di Roma e oggi è presente anche a Firenze, Milano e Venezia. I menu sono composti da una vasta scelta di piatti tipici, ai quali si affiancano ricette stagionali e tipiche delle città che ospitano i ristoranti.

Il Pagliaccio

Altro ristorante gourmet radicato nella tradizione romano, Il Pagliaccio, due stelle Michelin, si parte per un lungo viaggio gastronomico in giro per il mondo, che fa tappa soprattutto in Asia e in particolar modo in Giappone. Anthony Genovese riunisce in due percorsi degustazione, uno dedicato ai piatti che negli anni sono diventati le sue firme, l'altro con le nuove creazioni, uno straordinario bagaglio di esperienze. Il tutto si svolge in un locale raccolto ed elegante. Quando è aperto a mezzogiorno (sabato), c'è anche un menu degustazione più breve; all'opposto, per un'esperienza più lunga e riservata, si può prenotare Parallels, in una saletta con tavolo per 6 persone al massimo.

Camilla Rocca
gennaio 2025

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