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News ed EventiNewsCarnevale di Ivrea 2025: tra Battaglia delle Arance e tradizioni culinarie

Carnevale di Ivrea 2025: tra Battaglia delle Arance e tradizioni culinarie

Allo storico Carnevale di Ivrea, il divertimento ha un'energia vitaminica. Nel Canavese, dal 16 febbraio al 5 marzo, il calendario è fitto di eventi, degustazioni e cortei storici che celebrano giorni di pura allegria

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Dello Storico Carnevale di Ivrea se ne parla in tutto il mondo. E da tutto il mondo, infatti, nel Canavese arrivano migliaia di persone per vivere l'esperienza di questa festa unica e spettacolare. Quelli in calendario sono giorni di autentico divertimento, vissuti all'insegna della gioia e della leggerezza. Tra le strade di Ivrea lo stare insieme durante il Carnevale significa ancora condividere il piacere di tavole imbandite, ricche di piatti della tradizione gastronomica piemontese, da gustare con chi apprezza la gioia di trascorrere preziosi momenti di pura allegria.

Le Fagiolate: un rito di condivisione

Pentoloni di Fagiolate al Carnevale Ivrea - photo credit obbligatorio Massimo Sardo

Nel cuore del Carnevale di Ivrea, si rinnova un rito antico che sa di calore, amicizia e che unisce le persone: le tradizionali Fagiolate. Undici grandi distribuzioni di "faseuj grass" scaldano la città, con dieci eventi nei vari rioni e una speciale fagiolata benefica. Stiamo parlando di 14 quintali di fagioli Saluggia 2 oltre 23 mila porzioni di fagioli grassi vengono distribuiti a chiunque lo desideri nell'arco di sole cinque ore. La più antica, la Fagiolata del Castellazzo, l'unica a essere inserita nel Cerimoniale dello Storico Carnevale di Ivrea, affonda le radici nel Medioevo, quando le Confraternite del Santo Spirito sfamavano i più poveri nei momenti di maggiore bisogno. Secoli dopo, questo gesto di condivisione è rimasto immutato: oltre alla distribuzione pubblica, vengono offerti oltre 600 pasti completi ai meno fortunati, mantenendo vivo lo spirito solidale della festa. Attorno ai pentoloni ribollenti, si respira un’atmosfera di festa e complicità. La notte del Sabato Grasso, il fuoco crepita sotto enormi calderoni e il profumo di fagioli Saluggia, preive speziate e cotenne di maiale avvolge le strade. È un momento di allegria e fratellanza, dove la cucina diventa un gustoso pretesto per stare insieme, raccontarsi storie e ridere fino all’alba. Nel tempo, questa tradizione si è intrecciata con la storia del Carnevale, trasformandosi in un appuntamento irrinunciabile per chiunque voglia assaporare non solo un piatto ricco e gustoso, ma anche il vero spirito di Ivrea: un popolo unito dalla memoria, dalla condivisione e dal gusto autentico della festa.

La Battaglia delle Arance

photo credit obbligatorio - Franco Marino

La Battaglia delle Arance è uno dei momenti più carichi di folklore di tutto il Carnevale di Ivrea: ha inizio il Giovedì Grasso. Chiunque può parteciparvi, l'unica regola è indossare un cappello rosso, il Berretto Frigio, altrimenti si diventa bersagli della battaglia che si disputa tra squadre di aranceri a piedi e squadre di aranceri su carri, con maschere di cuoio. La battaglia è una rievocazione delle proteste tra popolo e feudatari, solo che un tempo si lanciavano i fagioli al posto delle arance.

Merluzzo e Polenta: chiudono il sipario

photo credit obbligatorio Franco Marino

Con il Mercoledì delle Ceneri, il Carnevale di Ivrea si congeda in un’atmosfera più raccolta ma altrettanto sentita, grazie a una tradizione che profuma di casa e di storia: la distribuzione di Polenta e Merluzzo nel quartiere di Borghetto. Questo rito antico non è solo un semplice pasto, ma un simbolo di comunità e continuità, un ultimo momento di condivisione prima dell’inizio della Quaresima. Questo piatto, preparato con dedizione dal Comitato della Croazia, getta le sue radici nel XVI secolo, quando i cittadini si riunivano per rispettare il giorno di magro. Ma la sua storia è ancora più affascinante, perché il nome "Croazia" richiama la presenza, a Ivrea, di un'antica comunità croata che si mescolò nei secoli alla popolazione locale, portando con sé tradizioni e legami che si rinnovano ancora oggi. La preparazione di questo piatto è un vero e proprio evento che celebra l'affetto, perché coinvolge 50 volontari in nove giorni di intenso lavoro in un clima di collaborazione e festa. Si sbucciano cipolle, si lavano e si tagliano quintali di merluzzo, si mescolano enormi paioli di polenta, mentre nell’aria si diffonde il profumo del sughetto che ribolle. Quando, all’alba del Mercoledì, tutto è pronto, la città si ritrova compatta: rappresentanti del Carnevale, autorità e cittadini si stringono attorno ai grandi fuochi per gustare insieme il piatto che segna il passaggio dall'effervescenza del Carnevale alla quiete che predispone gli animi alla Quaresima. In poche ore oltre duemila razioni vengono distribuite in un gesto che sa di tradizione, di unione dei cuori e di un’ospitalità che ha attraversato i secoli e che, ancora oggi, rinnova un antico accordo fondato sulle alte frequenze della più buona delle magie bianche.

Martina D'Amico,
febbraio 2025

Photo credit
Franco Marino
Massimo Sardo

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