Brescia è una città moderna e vibrante; negli ultimi anni, però, si sta riscoprendo il suo lato culturale, il passato e un ricco patrimonio gastronomico. Brescia infatti si è resa protagonista della riconversione di aree industriali abbandonate in spazi culturali, di antiche chiese sconsacrate in poli creativi o ristoranti, di capannoni incustoditi in teatri. È divenuta così una città ancor più ospitale, pronta ad accogliere turisti per un fine settimana dedicato a storia, arte e cibo.
Per un viaggio nel tempo si può partire dalla Brixia romana con il Tempio Capitolino e la sua Vittoria Alata, il bronzo romano di grandi dimensioni che risale alla prima metà del I sec. d.C., e il Museo di Santa Giulia (foto sopra) che conserva resti di domus romane e la Croce di Desiderio, di manifattura carolingia, sotto la volta stellata affrescata da Floriano Ferramola a inizi Cinquecento. Il complesso è inserito dal 2011 nella lista dei Patrimoni mondiali UNESCO. Il fascino del Tempio e del vicino Teatro romano si coglie soprattutto di sera, quando i vicoli del centro leggermente in pendenza si trasformano in un silenzioso museo a cielo aperto, rotto dallo scroscio della fontana immortalata ne La Lavandaia di Giacomo Ceruti, il Pitocchetto.
Per ammirare le sue vesti colorate e l’espressione stupita rivolta a chi guarda bisogna visitare la vicina pinacoteca Tosio Martinengo (foto sopra), dove sono protagonisti i maestri bresciani del Rinascimento insieme a dipinti di Raffaello e Lotto. Non distante dalla questo crogiolo d’arte la recente apertura della Macelleria Il Carnediere rappresenta al meglio la fortunata combinazione tra cultura e cibo. Nel banco frigo “si possono scegliere carni di almeno 6 diverse razze, con diverso grado di marezzatura e frollatura”, spiega il mastro macellaio Mattia Mingardi.
Chi ama lo shopping si concede una passeggiata lungo corso Zanardelli o sotto i Portici di via X Giornate. Su Corso Zanardelli dà l’ingresso del Teatro Grande, che offre annualmente un ricco calendario di concerti, convegni e opere teatrali. Presso il Ridotto del Teatro Grande si tengono inoltre Aperitivi in Jazz e partono visite guidate al centro. Seguendo questo percorso c’è anche la possibilità di visitare le tre più rappresentative piazze della città: piazza Vittoria dalla rigorosa architettura razionalista, piazza Loggia con le sue garbate linee veneziane e piazza Paolo VI, dove sfilano il Broletto, l’antico palazzo del potere politico (del XII secolo), il Duomo Nuovo (costruito tra il Sei e l’Ottocento) e la Rotonda (che risale all’XI secolo), la concattedrale in stile romanico dalla pianta circolare che riprende le fattezze del Santo Sepolcro. Alla Rotonda si viene accolti dalla musica d’organo e dalle voci mistiche che la accompagnano e serve del tempo per apprezzare alcuni lavori che custodisce: da tele del Romanino e del Moretto al sepolcro di scuola campionese.
A fine visita si può godere della vista e dello storico fascino della città seduti ai tavolini di uno dei numerosi locali pubblici, davanti a un bicchiere di pirlo, l’aperitivo dei bresciani composto da Campari, vino bianco fermo e selz. In una delle numerose osterie che si incontrano sul tragitto che porta alla contrada del Carmine ci si ferma per assaporare i piatti della tradizione bresciana.
I casoncelli (una sottile sfoglia di pasta ripiena di pane, formaggio e erba catalogna) conditi con burro fuso e salvia sono l’alternativa alle mariconde (palline di pane raffermo impastato con latte, uova e formaggio grattugiato che si tuffano in caldo brodo di gallina e manzo) tra i primi, mentre la scelta dei secondi deve cadere sulle lumache con spinaci e polenta o sul capretto al forno con l’immancabile polenta.
Nel quartiere del Carmine si celebra invece l’arte contemporanea e si alternano le facciate austere di antichi palazzi con eclatanti interventi di street art. Nella chiesa sconsacrata dei Santi Filippo e Giacomo c’è invece l’associazione CARME, Centro d’arti multiculturali, a organizzare spettacoli, mostre e concerti di tendenza. Un altro luogo spumeggiante di iniziative culturali contemporanee è l’ex rifugio antiaereo denominato Bunkervik, divenuto il Rifugio delle idee.
Brescia possiede un’oasi verde. È il Monte Maddalena, che guarda la città dai sui 874 metri di altitudine. Chi è ben predisposto verso le passeggiate nella natura e la botanica non ha dubbi: un tornante dopo l’altro cambia la prospettiva sulla città, ma soprattutto ha a disposizione mille ettari che ospitano oltre 800 specie vegetali. I più piccoli possono invece essere interessati ad avvistare tassi e volpi.
Esternamente al recinto cittadino verso est si trova il Museo Mille Miglia. Brescia infatti è nota per essere la città che ospita a fine primavera la partenza e l’arrivo della competizione annuale di oltre 400 vetture costruite tra il 1927 e il 1957 e nel museo sono collocate alcune delle quattro ruote che hanno fatto la storia della corsa. Se si è interessati alla musica classica o contemporanea bisogna consultare il palinsesto del Teatro Renato Borsoni. A ovest della città è stato infatti da pochi mesi inaugurato l’edificio in stile moderno, realizzato sulle ceneri di una zona industriale dismessa. Chi ama i dolci esce dalla città verso nord. In una zona centrale, ma fuori da quelle che furono le mura cittadine apre le porte della propria pasticceria Iginio Massari, maître pâtissier e noto personaggio televisivo. "Ho lavorato in mezzo mondo, ma quando torno a Brescia mi sembra di vivere nella più bella città che abbia mai vissuto. Peraltro alla storia della città sono legati dolci che sono poco noti, ma assai gustosi. Come la persicata, una sorta di confettura che si ottiene dalle pesche a pasta bianca; il bossolà, lievitato sofficissimo che presenta una cavità centrale; il biscotto bresciano, rustico e friabile, l’unico che potrebbe chiamarsi così, visto che è cotto due volte", spiega il maestro. Più a nord della città, gli estremi declivi del Monte Maddalena che i monaci benedettini ricevettero ad vineas faciendas, non è venuta meno la tradizione del buon rosso. Dai fertili campi nascono almeno due etichette che vale la pena provare: Ronco di Mompiano, austero e complesso, e Le Note, robusto e delicato allo stesso tempo. Vini profondi di una Brescia tutta da scoprire, anche cercando nelle pagine di visitbrescia.it
Pastificio Franzoni
Pasta fresca: bigoli, casoncelli, tagliatelle.
Via Milano 6, Brescia
Telefono 03003047443
Azienda Agricola Colle San Giuseppe
Qui si produce il vino di Mompiano, rosso e austero, ma anche metodo classico.
Via San Giuseppe 5, Brescia
Telefono 3393288786
Azienda Agricola Le Campane
Un tempo la frutta rendeva nota Brescia ovunque. Qui si acquistano pesche, ciliegie, kaki e kiwi.
Via Campane 10, Brescia
Telefono 0302001353
Azienda Agricola Val Persane
Famiglia che ha contribuito a ricostruire la storia dell’allevamento caprino nel Bresciano.
Via Valle di Mompiano 90, Brescia
Telefono 3396905735
Azienda Agricola La Pontoia
Tappa d’obbligo per chi ama il miele e le confetture (da provare quella di fichi).
Via Borgosatollo 82, Brescia
Telefono 3333831765
Macelleria Carnadiere
Giovane realtà che propone tagli di carne selezionata.
Via fratelli Lechi 50, Brescia
Telefono 0307687301
Pasticceria Veneto
È la pasticceria più nota d’Italia, dove Iginio Massari impartisce la sua arte e le sue bontà.
Via Salvo D’Acquisto 8, Brescia
Telefono 030392586
Osteria Al Bianchi
I piatti: casoncelli e lumache in zimino.
Via Gasparo da Salò 32, Brescia
Telefono 030292328
Trattoria Gasparo
I piatti: trippa alla bresciana e baccalà alla bresciana con polenta.
Via Gasparo da Salò, 24, Brescia
Telefono 0302400226
Trattoria Vantini
I piatti: antipasto della casa (giardiniera, affettati e polenta) e bertagnì (merluzzo in pastella).
Via Alessandro Luzzago 22, Brescia
Telefono 03041131
Ristorante La Sosta
I piatti: malfatti al burro versato e capretto alla bresciana con polenta.
Via San Martino della Battaglia 20, Brescia
Telefono 030295603
Riccardo Lagorio,
dicembre 2024