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Una padellata simile alla cianfotta ischitana, ma più robusta per le acciughe stemperate nel condimento

La ratatuia astigiana, anche chiamata ratatuia piemontese è un contono a base di verdure estive, buono ed economico, una variante della ratatouille francese, a cui aggiunge solitamente fagiolini, carote, capperi e, come nella nostra ricette, acciughe, in questo caso acciughe sotto sale. Un contorno da re, che da solo basta a diventare un secondo leggero, si sposa con primi piatti, frittata e crostoni di pane.
Delicata la ratatuia con "lasagne” di pane carasau, un piatto a strati di facile realizzazione; più scenografica la crostata con ratatuia e burrata. Ratatouille con pollo al cocco e curry e ratatouille di stagione in torta salata sono due secondi perfetti anche in caso di amici.

1 
Lavate tutte le verdure e pulitele. Tagliate le melanzane a cubetti, i peperoni a striscioline, la cipolla a fettine e le zucchine a rondelle spesse 1 cm circa. Tuffate i pomdori in acqua bollente, scolateli, spellateli, privateli dei semi e tritateli.

2 
Lavate le acciughe sotto l'acqua corrente, diliscatele, mettetele in un tegame con l'olio, il burro e l'aglio schiacciato e fatele sciogliere nel condimento schiacciandole con una forchetta. Unite le cipolle e fatele appassire a fuoco lento, mescolando. Aggiungete le melanzane, i pomodori e il concentrato e cuocete coperto per 6-7 minuti, mescolando un paio di volte. Unite quindi i peperoni, le zucchine e la santoreggia tritata. Salate, pepate e proseguite la cottura con il coperchio finché tutte le verdure saranno cotte. Infine, profumate con il basilico.
Settembre 2025
ricette di Giovanna Ruo Berchera, foto di Maurizio Lodi
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera