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Il grano saraceno valorizza la sapidità del formaggio ovino. Un antipasto vegetariano che vi conquisterà

La robiola è un formaggio fresco a pasta morbida con una pasta leggermente granulosa e facilmente spalmabile. Quelle fresche sono più dolci, mentre quelle poco più mature offrono un piacevole retrogusto acidulo. Più delicate le robiole fatte con latte vaccino, acquistano un sapore più intenso i formaggi prodotti con latte ovino. Formaggio perfetti per le preparazioni salate, dalle farciture alle mantecature, fino alla preparazione di dolci cremosi come la cheesecake.
Tra le proposte in forma, la crostata di zucchine con robiola e pancetta diventa un pranzo veloce anche per la pausa in ufficio; più raffinato lo sformato di verdure estive in gelatina con spuma di robiola, scenografica per la tavola della Vigilia. Con la Robiola di Roccaverano, il tortino di spinaci si fa decisamente un piatto gourmand.
1 Mescolate le due farine sulla spianatoia, aggiungete 95 g di burro leggermente ammorbidito tagliato a cubetti, sminuzzatelo in mezzo alla farina operando con una spatola, poi unite il latte, il tuorlo, una bella presa di sale e impastate brevemente. Appena gli ingredienti saranno amalgamati formate un panetto appiattito e fatelo riposare mezz'ora in frigo avvolto nella pellicola.
2 Tirate la pasta con il matterello fino allo spessore di 4 mm, ritagliate 4 dischi di 14 cm di diametro e foderate altrettanti stampi per tartellette antiaderenti a bordi alti arrivando con la sfoglia fino a 4 cm di altezza. Punzecchiate la pasta con una forchetta, copritela con carta da forno e riempitela con 2 cucchiai colmi di sale grosso. Infornate a 180° per 20 minuti e fate raffreddare.
3 Tritate grossolanamente gli spinaci e fateli appassire per 1-2 minuti in una larga padella con il burro e lo spicchio d'aglio aggiungendo quasi tutti i petali dei fiori nel momento in cui spegnete. Lavorate 200 g di robiola in una ciotola, unite gli spinaci e i fiori dopo aver eliminato l'aglio, poi incorporate prima i tuorli e poi gli albumi montati a neve, regolando di sale e pepe. Riempite i gusci di pasta e cuocete in forno caldo a 180° per 20-25 minuti. Servite con la robiola rimasta fatta sciogliere con la panna guarnendo con qualche petalo di tarassaco o di trifoglio.
Ricetta di Giovanna Ruo Berchera, in cucina Livia Sala
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera