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News ed EventiNewsPiaceriI cocktail bar più iconici d'Italia

I cocktail bar più iconici d'Italia

Quali sono i cocktail bar più di tendenza e quali gli storici, irrinunciabili, dove andare a bere un drink da meditazione in tutta Italia

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 Il 29 dicembre 1720 è una data memorabile nella storia di Venezia e dell’Italia in generale. In quella giornata infatti aprì nella piazza centrale della Serenissima, ovvero San Marco, le proprie porte il Caffè Florian sotto i portici delle Procuratie Nuove. Da allora, questo iconico locale non ha mai smesso di brillare come una delle principali attrazioni della città. Punto d'incontro per l'élite, gli artisti e i nobili, il caffè più antico d'Italia e del mondo, è stato teatro di discussioni, di idee, di ragionamenti. E non è forse proprio per questo che nascono i cocktail bar, i moderni caffè letterari? Uno spunto per un drink da meditazione, per la convivialità ma anche per il sogno, la fuga dalla realtà. 

L'esperto dei cocktail bar racconta

"I cocktail bar italiani non sono ancora abbastanza valorizzati" racconta Federico Silvio Bellanca, tra i maggiori esperti italiani in maniera di bar: “Chiunque sia stato una volta a Cuba avrà sentito la frase di Hemingway "My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita", e sicuramente sarà andato proprio in questo iconico bar ristorante dell'Avana, per provare la stessa bevuta del Nobel per la letteratura, ma anche per sedere dove sedettero a bere miti della cultura sudamericana come Salvador Allende o Pablo Neruda. Insomma, a tutti gli effetti questo bar è inseribile nel patrimonio culturale della città, e i cubani lo sanno bene". 

Il nostro paese da questo punto di vista non ha nulla da invidiare a nessuno, ma secondo l’esperto è ancora indietro. Tanto viene fatto con le varie cocktail week italiane, organizzate da Paola Mencarelli, come quelle di Venezia, Cortina, Firenze, Costiera Amalfitana. E la nuova tendenza è anche quella di sviluppare gli hotel, e i bar d'hotel, come nuovo luogo di incontro per chi viaggia o per chi ama il lusso, anche nella propria città. Ecco dunque quali sono secondo Bellanca alcuni dei bar storici da scoprire da Nord a Sud.

Il Bar Rosapetra e Terrazza26 all'interno del Rosapetra Spa Resort a Cortina

Una cocktail list originale, che crea un mix di classici e proposte che richiamano i sapori del territorio, in un costante dialogo con la cucina, con lo chef Fabio Manni. E durante la bella stagione il Bar Rosapetra si sposta in una lounge open air con vista sui prati e dal panorama mozzafiato: si chiama Terrazza26 è il nuovo “place to be” di Cortina, perfetta per aperitivi con DJ set al tramonto.

Lounge Bar, Faloria Mountain SPA Resort a Cortina

Nel bar del Faloria Mountain Spa Resort si trova il talentuoso barman Davide Zavasi che abbina i suoi cocktail al scenografico panorama sul monte Croda da Lago da un lato e sul trampolino olimpionico del 1956 dall’altro. Ed è un cocktail bar sui generis: con una grande stufa in maiolica, ispirata alla tradizione della casa ampezzana e il rivestimento in panno di lana nei toni caldi tipici della montagna.

Bifrò, Torino 

Una proposta nuova nel panorama torinese questo ristorante, focalizzato sui tagli di carne frollata, ha aperto una nuova sede in via Mazzini 23 con una importante cocktail list firmata dal giovane bartender Francesco Capello. A cui vengono abbinati i piatti di carne dello chef Roberto Pintadu.

Bar Zucca, Torino

Luogo cult degli anni Ottanta e Novanta, per molti nasce qui il rito dell'aperitivo torinese. Cocktail signature qui è il Negroni scomposto, rigorosamente da accompagnare con i tipici canapés e tramezzini che caratterizzano il locale.

The Bar all'interno dell'Aman Venice, Venezia

Maestoso, un omaggio a Lord Byron, e "venezianissimo", del periodo più splendente della Serenissima, al ristorante e al cocktail bar de l'Aman capita di trovare spesso anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Ma questo luogo ospitava il meglio dell'aristocrazia europea dal XVI secolo e oggi la sua opulenta Sala Rossa è teatro dei cocktail del bar manager Antonio Ferrara.

Skyline Rooftop Bar a Molino Stucky, Giudecca, Venezia

Non c'è luogo migliore per osservare Venezia dalla Giudecca. E su questo Canaletto ne ha fatto una professione e una firma. Immaginatevi di essere in un quadro settecentesco ma con con cocktail all'avanguardia, con il tramonto, in una notte d'estate, sulla bellezza di Venezia, che si svuota dai turisti, e vi troverete sul rooftop di Molino Stucky.

Vesta Fiorichiari, Milano

Dal Fashion Paloma, dove si gioca tra tequila e mezcal, al Negroni del Golfo, dove gin e bitter si rincorrono sulle note di limone e basilico, Vesta ha un dehors spettacolare, nel cuore di Brera, a cui si può accedere anche a un fumoir con impianti di aspirazione. Invece per chi ama il Martini, non potete esimervi da scegliere il Pornostar Martini.

Drinc, Milano

Appuntamento in Brera a Milano per provare i cocktail del barman Luca Marcellin, volto noto della mixology meneghina. Tra i più iconici da provare, il Milano che è il Mitone: Campari, Chazalletes Vermouth Rosso, Apojuice Santoreggia, Mezcal Ilegal Joven, Liquirizia Bitter. Una sorta di Mi-To (Milano Torino) più intenso con note affumicate e speziate.

Mandarin Garden, all'interno di Mandarin Oriental, Milano

L'aperitivo dello stiloso Mandarin, fermata Montenapoleone (Montenapo per i milanesi) è contornato da linee oblique studiate da designer d'eccezione e i cocktail sono firmati da Matteo Rizzolo e Antonio Rosato. In abbinamento l'aperitivo dello chef Antonio Guida, due stelle Michelin al ristorante Seta.

Gucci Giardino 25, Firenze

Siete all'ombra di Palazzo Vecchio e a pochi passi dalla Loggia dei Lanzi, più in centro di così non si può. I Medici avrebbero preso Martina Bonci alla loro corte, se l'avessero conosciuta. Ma lei è la queen dei cocktail per la stilosa apertura del primo (e unico al momento) cocktail bar firmato Gucci.

Locale, Firenze

Ai cocktail di Fabio Fanni si aggiunge l'aperitivo di Simone Caponnetto, 1 stella Michelin. E oggi questo cocktail bar è nella lista dei 50 migliori al mondo, posizionato proprio dove un tempo si trovava il cortile in cui venivano lasciate carrozze e cavalli dell'antico Palazzo Concini, del XII secolo. Perfetto per chi vuole gustare un cocktail d'avanguardia in una cornice rinascimentale.

Eye Cocktail Bar, Firenze 

Solo 14 posti a sedere e un bancone che colpisce, immenso, maestoso, di design. Eppure nonostante la bravura del barman Matteo Sanago, questo luogo non emerge come la stella Michelin di Atto di Vito Mollica e del glorioso salone d'entrata di Palazzo Portinari, perfetto per brunch e té pomeridiano. Ecco quindi un luogo di grande stile, tutto da scoprire. 

The Court a Palazzo Manfredi, Roma

Una panoramica vista mozzafiato che dà sul Colosseo sarebbe sufficiente per eleggere la terrazza di Palazzo Manfredi il luogo perfetto per sorseggiare un cocktail. Ma dietro al bancone si trova Matteo Zed, e quindi il cocktail bar svetta subito nella classica The World's 50 Best Bars. 

Stravinskij all'interno dell'hotel De Russie, Roma

Un'oasi nel cuore di Roma tra giardini, fontane, ninfee, merita visitare il cocktail bar all'interno dell'hotel De Russie per godere della Grande Bellezza romana. Non dimenticate di provare il signature del giardino segreto, lo Stravinskij Spritz, accompagnato dalle canapé dello chef stellato Fulvio Pierangelini.

Rem, Roma

Un concetto innovativo del bere miscelato. Dedicato a tutti coloro che, mentre alcuni vanno a dormire, amano vivere la notte. Interamente. Da qui il nome del locale, REM, acronimo di Rapid Eye Movement, ovvero i movimenti oscillatori degli occhi durante la fase più profonda del sonno, appunto la ‘fase rem’. E la cocktail list cambia proprio secondo le varie fasi del sonno, secondo cui, idealmente, è stata divisa l'intera notte.

Anthill, Napoli

Un cocktail bar dove rinchiudersi dal caos di via Toledo, in un ambiente mistico e onirico, all’ultimo piano di Gallerie d'Italia, museo di Intesa Sanpaolo. Provate il cocktail Capuzzella e la scenografia vi mozzerà il fiato, in accompagnamento a un aperitivo firmato dallo chef Giuseppe Iannotti, 1 stella Michelin. Se avete fame invece si trova una poderosa lista di tapas.

ScottoJonno, Napoli

Una nuova apertura d'eccezione, all'interno della Galleria Principe di Napoli, che prima di passare di proprietà alla Tesoreria di Stato del Banco di Napoli, era stato ancora un cocktail bar (o più un caffé, dati i tempi) aperto da Vincenzo Scotto Jonno già nel 1883. Un fascino originale della Belle Époque con l'abbinata fortunata del nuovo ristorante dello chef procidano Marco Ambrosino. Un bel concept di cocktail bar con elegante bancone e bottigliera a vista, un bistrot e una biblioteca accessibile al pubblico.

di Camilla Rocca
aprile 2024

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