Mangiare bene per far battere meglio e più a lungo il cuore. La scienza dice che è davvero possibile: aumentare il consumo di alcuni alimenti, e moderare quello di altri, può fare la differenza per la salute dell'apparato cardio vascolare.
Ciò avviene perché alcune sostanze presenti nel cibo sono in grado di prevenire i depositi di colesterolo e quindi il restringimento e l'indurimento delle coronarie, le arterie che portano sangue al muscolo cardiaco e la cui ostruzione è tra i principali responsabili dell'infarto. Ma quali sono questi preziosi alleati? Sostituirli il più spesso possibile con carni bianche, legumi e latticini magri.
Prima di tutto il pesce e, in particolare quello azzurro. E poi crostacei, mitili, polpo, branzino e cernia e alcuni pesci di acqua dolce come la trota: tutte specie particolarmente ricche di acidi grassi Omega-3. Questi nutrienti, infatti, non solo contrastano la formazione di depositi sulle pareti delle arterie, ma rendono il sangue più fluido, ostacolando il rischio di trombi (coaguli di sangue). L'ipotesi che il cibo del mare fosse in grado di proteggerci così efficacemente dall'infarto è stata suggerita dai suoi effetti sulla popolazione esquimese, la cui dieta è in prevalenza costituita dal pesce. I decessi causati da infarto, infatti, tra le tribù del circolo polare artico, hanno un'incidenza inferiore del 12% rispetto a quanto accade nei Paesi occidentali dove sì l'alimentazione è più variata, ma vi sono anche più possibilità di errori alimentari. Pesce a parte, esistono altri cibi che hanno potere antiossidante, capaci cioè di impedire l'ossidazione dei grassi polinsaturi causata dai radicali liberi, inibendo la crescita delle placche arteriose e, insieme, i processi di invecchiamento cellulare.
Uno dei più potenti antiossidanti esistenti in natura è la Vitamina E, di cui sono ricchi soprattutto molti alimenti di origine vegetale. Tra questi: i semi, i cereali integrali, i broccoletti, la soia, i piselli, i pomodori e le carote crude (attenzione: la cottura purtroppo distrugge buona parte della vitamina E), gli asparagi, i cavoletti di Bruxelles, la lattuga, gli spinaci, il mais, la frutta col guscio, le mele o il tè verde...Un'importante fonte è pure l'olio extravergine d'oliva ma si sono rivelati ricchi di Vitamina E anche gli oli di semi purché di alta qualità (ne parliamo nel dossier a pag. 81). Da non dimenticare, infine, che una dieta amica del cuore dovrebbe limitare i suoi nemici. Questi ultimi sono, se messi in tavola di frequente, quegli alimenti ricchi di grassi come i formaggi, le carni rosse, le fritture, i superalcolici, gli insaccati e i cibi pronti che presentano spesso un elevato contenuto di sodio e additivi. Meglio imparare a sostituirli il più spesso possibile con carni bianche, legumi e latticini magri.
A cura della redazione,
febbraio 2024
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