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La parmigiana di melanzane è un piatto della tradizione gastronomica italiana. La ricetta originale è contesa tra le regioni del sud Italia, in particolare tra la Sicilia e la Campagna, e le regioni Emiliane ma, di fatto, per la parmigiana di melanzana non esiste una ricetta perfetta, certificata e depositata, che possa chiarirci le idee ma, esistono tante varianti gustose e prelibate che da sempre si tramandano in famiglia e hanno contribuito a diffondere su tutto il terrio nazzionale questa gustosa pietanza. La variante di Sale&Pepe è una tecnica base per preparare una parmigiana di melanzane in modo tradizionale: le fette di melanzane oblunghe, protagoniste indiscusse di questa pietanza, prima di essere assemblate a strati con sugo di pomodoro, mozzarella e tanto formaggio parmigiano sono fritte in olio bollente, senza passarle nella farina. A, differenza di altre ricette, Sale&Pepe insaporisce e arricchisce una parte di sugo di pomodoro e basilico con le uova. Il risultato è una parmigiana di melanzane straordinariamente deliziosa e saporita: gli strati sono compatti pur rimanendo morbidi, i sapori sono amalgamati e al palato riesci ad avvertire, leggermente, il pizzicorino delle melanzane e del parmigiano che ti invogliano a prenderne ancora un’altra porzione! È un piatto ricco che da il meglio di sé dopo il riposo, anzi il giorno dopo è ancora più buono!
Sei curioso di scoprire che sapore ha la parmigiana di melanzane di Sale&Pepe? Allora segui i passaggi descritti in questa ricetta! Con Sale&Pepe imparerai a preparare in modo semplice ma perfetto la parmigiana di melanzane: una pietanza che racchiude in se sapori, profumi e colori della cucina mediterranea. Ma, attenzione, la parmigiana di melanzane non è un piatto “dietetico” ma, un sacrificio ogni tanto si può fare e, se vuoi sentirti meno in colpa, gustatela come piatto unico!
Preparazione della parmigiana di melanzane
1) Prendi le melanzane, lavale, mondale e tagliale a fette dello spessore di circa 1/2 centimetro nel senso della lunghezza. Mettile in un colapasta, a strati, con un po' di sale grosso, tra uno strato e l’altro, quindi lasciale "spurgare" per 1 ora, fino a che non hanno perso l'acqua vegetale: strizzale bene, sciacquale e asciugale.
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2) Prendi una padella, soffriggi la cipolla tritata e l'aglio schiacciato insieme a 2-3 cucchiai di olio extravergine d'oliva, poi togli l'aglio, aggiungi la salsa pomodoro, il basilico, il sale, il pepe e cuoci il sugo per 15-20 minuti.
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3) Friggi le melanzane per la parmigiana, poche alla volta, in abbondante olio per friggere ben caldo, lasciale dorare su entrambe i lati e man mano adagiandole man mano su carta assorbente da cucina senza sovrapporle.
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4) Taglia la mozzarella a fette. Rompi le uova e sbattile insieme a 1/3 della salsa di pomodoro e un pizzico di sale.
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Cottura della parmigiana di melanzane
5) Prendi una pirofila, versa sul fondo un po’ di salsa senza uova e sistema uno strato di melanzane. Aggiungi la salsa all'uovo, 2-3 cucchiai di parmigiano grattugiato, il basilico e le fettine di mozzarella.
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6) Continua gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti, realizzando con le melanzane l’ultimo strato: coprile con la salsa di pomodoro senza uova.
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7) Cuoci in forno a 180° per 30 minuti. Sfornala e lascia riposare 2 ore, infine servi la parmigiana di melanzane fredda o calda.
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Menù di appartenenza
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Vitigno consigliato Parmigiana di melanzane
Merlot
- Si parla di Merlot fino dal 1700. Questo vitigno a bacca nera – così chiamato perché il merlo predilige le sue bacche - è l’ideale accompagnamento della nostra ricetta, le famose Melanzane alla parmigiana. Il Merlot è francese, originario della Gironda ed in particolare della zona del Bordeaux da cui nascono alcuni dei vini più prestigiosi al mondo. In Italia questo vitigno ha trovato le condizioni ideali in Friuli, Trentino e Veneto. La gradazione è di 11,5 gradi e va servito ad una temperatura da 14 – 16 gradi. Il Merlot ricorda i frutti rossi di ribes e ciliegia talvolta con toni erbacei, al palato è morbido e vellutato con un lungo retrogusto. In genere questi vini vanno bevuti anche 4 anni dopo l’imbottigliamento.
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Consigliato da Helmut Koecher