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ViniNel cuore di Valdobbiadene, dove le bollicine di Foss Marai danzano in sinfonia con la bellezza

Nel cuore di Valdobbiadene, dove le bollicine di Foss Marai danzano in sinfonia con la bellezza

Da Foss Marai, sulle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, paesaggio culturale iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, si degustano bollicine danzanti che volteggiano sulle note di una sinfonia sacra

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A pochi chilometri dalla Gypsotheca di Possagno, in provincia di Treviso, dove il genio di Canova aleggia tra calchi e gessi di opere realizzate e sparse nel mondo, si aprono le porte di un altro atelier. Non di scultura, ma di alchimia. Dove non si scolpisce il marmo, ma il tempo, dove non si usano scalpelli, ma lieviti unici uniti a tutti e cinque i sensi.
Qui, nella cantina di Foss Marai, la sapienza e l'amore accolgono con gratitudine la ricchezza della terra, trasformandola in un capolavoro.
A Valdobbiadene, in Veneto, nel plissé delle Prealpi Trevigiane, ogni collina è ripartita e trapuntata con un gesto d’artista, proprio come ogni bottiglia Foss Marai diventa un’opera compiuta.
In questa terra generosa e verticale, l’arte della vinificazione si fonde con quella della bellezza. Perché creare un buon vino, così come scolpire un'opera in marmo, è un atto d’amore e di rispetto verso l’armonia e le leggi di natura, dettate dalle sacre geometrie dell'universo.

Valdobbiadene: un patrimonio di natura, terra di alchimisti

Il territorio di Valdobbiadene Superiore DOCG è un mosaico di colline, luce e vento. E dal 2019 è Patrimonio dell’Umanità Unesco, riconosciuto come “paesaggio culturale” esemplare. Qui l’uomo ha saputo adattarsi con rispetto e ingegno alle pendenze, creando i celebri “ciglioni”: terrazze erbose che frenano l’erosione e permettono la coltivazione eroica della vite. Siamo a metà strada tra Venezia e Cortina, nel cuore di un triangolo magico in cui si coltiva la Glera, uva madre del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, a mani nude e su pendenze che sfiorano i 70°. Non c'è alcuna fatica fisica che la tecnologia moderna possa risparmiare in condizioni simili, chi si occupa di coltivare un terreno come questo è mosso dalla stessa passione di un artista di fronte a un blocco di marmo da plasmare.
L'unicità del Valdobbiadene DOCG nasce da un “paesaggio culturale”, riconosciuto dall’Unesco come risultato virtuoso dell’interazione tra uomo e natura. In questa cornice scenografica, Foss Marai ha trovato la sua vocazione e la sua misura: una piccola produzione di altissima qualità. Un approccio che predilige il dettaglio alla quantità, la lentezza al consumo, la poesia alla corsa che dimentica il valore dei dettagli.

Foss Marai, la grazia di rimanere artigiani

Ogni bottiglia è una dichiarazione d’amore per la propria terra, ogni fermentazione un atto di cura. E nulla è lasciato al caso. Si pensi che Foss Marai è una delle rare cantine in Italia a possedere una propria cultivar di lieviti naturali, frutto di quasi quarant'anni di ricerca e selezione. Dal 1986, quando Carlo e Adriana Biasiotto hanno dato vita a Foss Marai, la dimensione familiare è rimasta fedele a se stessa, incarnando una filosofia di reale autenticità. Con i figli Andrea e Cristiana, Foss Marai continua a crescere nel cuore, senza puntare ai numeri. Leniter in itinere, “dolcemente in cammino”, più che un motto è una postura verso il mondo. Ogni bottiglia è frutto di equilibrio, ricerca, contemplazione. Come un’opera d’arte che nasce lentamente lasciando un segno indelebile nei ricordi e nelle emozioni.

Le degustazioni alla tavola del Club dei Saggi

Entrare da Foss Marai non è una visita, è un’esperienza immersiva, di quelle che tornando a casa si continuano a ricordare per giorni e giorni.
La cantina apre al pubblico con percorsi di degustazione che sono autentici viaggi sensoriali, guidati da chi veglia sui filari e imbottiglia acini d'uva.
Dalla proposta “Cartizze” alla più essenziale “Marai de Marai”, ogni percorso accompagna il visitatore tra bottiglie iconiche, come il Tilio Dosaggio Zero o il Guia Millesimato, in una narrazione emozionale e tecnica insieme. L’esperienza si completa con il “Club dei Saggi”, un luogo magico dove si praticano le degustazioni alla cieca e si ascolta, in silenzio, la voce del vino.
Le esperienze di degustazione in cantina sono viaggi del gusto che durano circa un'ora e mezza e che solleticano tutti i sensi. Si può scegliere tra quattro percorsi, ognuno con una propria anima, e visitare l'area produttiva della cantina, l’impianto d’imbottigliamento, la sala degustazione e la “bottega dello spumante”. Qui l'esperienza coinvolge il palato, la vista e l’anima.

La passeggiata tra le vigne

Fuori dalla cantina, dove si apre il panorama mozzafiato sulle colline del Prosecco, si spalanca un mondo accogliente. Il sentiero tracciato tra le colline Unesco del Conegliano Valdobbiadene è una delle camminate più belle d’Europa. Ogni passo rivela un punto di vista nuovo.
I filari si arrampicano come calligrafie sulla pelle della terra, tra borghi incantati, chiesette di pietra e silenzi che non hanno bisogno di parole. È un paesaggio che non si guarda: si ascolta. Come una poesia. Ogni passo è un invito a rallentare, a guardare, a sentire. Il viaggiatore che arriva qui è colui che esplora con l’anima quello che si coltiva, perché il piacere si trova nel calice, ma anche nella bellezza del paesaggio che fa da cornice. Sorseggiare Foss Marai significa anche questo: capire davvero dove nasce ciò che si ama ed entrare in un racconto.

Martina D'Amico,
giugno 2025

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