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Polenta

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La polenta consiste in un impasto di farina di mais e acqua. Nel Medioevo era fatta con fave pestate e mescolate con acqua e farina d’orzo oppure miele, cipolla e salvia, lungamente cotte nel paiolo. Era un cibo povero e mantenne questa caratteristica anche quando, più tardi – nel ’700 – cominciò a essere preparato solo con farina di mais. E così viene fatta ancora oggi, sebbene esistano altri tipi di polenta preparati con farine diverse, come quella di grano saraceno o di castagne. Pur continuando a mantenere la sua caratteristica di piatto rustico (da mangiare semplicemente con formaggio o latte o burro), la polenta può anche essere usata per piatti ricchi ed elaborati (per esempio con l’aggiunta di formaggi, salsicce, funghi o accompagnata a selvaggina o carne). Esistono due tipi di farina di mais: quella a grana grossa detta anche bergamasca e quella a grana fine. La polenta andrebbe cotta, almeno 50 minuti, nel paiolo e sul fuoco del camino, versando la farina a pioggia nell’acqua in ebollizione e mescolando in continuazione con il «bastone» o un lungo cucchiaio di legno fino a che acquista la giusta consistenza.

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