L’infiammazione da cibo esiste? Ovviamente! Il cibo è il nostro corpo prima di diventare il nostro corpo. E alcuni alimenti sono tendenzialmente infiammatori per l’organismo - la gastrite, l’infiammazione della mucosa gastrica che riveste le pareti dello stomaco, arriva con bruciori e acidità.
Dopo aver imparato i cibi giusti per evitare che la nostra pancia si gonfi, vediamo quelli giusti – e sbagliati – se soffriamo di bruciore e acidità di stomaco (pirosi gastrica), un disturbo estremamente diffuso che compare di solito circa un’oretta dopo aver consumato il pasto (il gonfiore addominale vi è spesso associato). Che non crea malessere solo nella regione dello stomaco ma anche nell’esofago, poiché i succhi gastrici acidi (che sono più di quanti il nostro processo digestivo richieda) attraversano il cardias – valvola che separa stomaco da esofago – e si espandono in su, in zone dove normalmente non dovrebbero proprio circolare. Se poi arrivano fino alla gola, allora siamo in balia del reflusso esofageo.
Perché tutto ciò? Se è occasionale, non ci preoccupiamo, può essere un pasto pesante. Ma se il disturbo è cronico, o siamo in presenza di una patologia specifica (per esempio un’ernia iatale o un batterio) o c’è qualcosa che non va nella nostra alimentazione (e nel nostro stile di vita).
Prima del cosa mangiare, occupiamoci del come mangiare: piano. Certo, più facile a dirsi che a farsi per chi è vorace di natura, ma se il risultato è che ci sentiamo come se ci fosse scoppiato un incendio dentro e l’acido c’invade (e magari genera cattivo sonno), può valer la pena di mettere i denti ai lavori forzati. E poi: non troppo, soprattutto di sera. Cercate di mangiare in relax, con un ambiente e tempi che favoriscano il pasto come momento di stacco dalle corse e dallo stress quotidiano: prendete questa regola come una terapia prescritta, poiché è spesso proprio lo stress che ci fa andare a fuoco lo stomaco. Inoltre, pochi alimenti diversi nello stesso pasto e soprattutto non mischiare le proteine. Semplicità.
Parliamo poi di cattive abitudini non alimentari: la sigaretta a fine pasto è letale per l’acidità di stomaco. Sappiatelo. Inoltre, vietato accasciarsi sul divano dopo il pasto, in una posizione che comprime lo stomaco. Meglio farsi un giretto e comunque mai coricarsi appena finito di mangiare!
Passiamo ora ad analizzare il cibo in sé. In generale, quanto più un cibo è ricco di sostanze crude e vitali (con eccezioni, come quella del pomodoro, che va meglio cotto) e tanto più il cibo risulta antinfiammatorio. Al contrario gli alimenti molto processati industrialmente sono già di per sé tendenzialmente infiammatori, con i loro additivi, edulcoranti chimici e sale in eccesso.
Le pietanze troppo cariche di condimento sono problematiche, così come portate pesati e grasse come fritti e carne (soprattutto rossa e grassa, appunto) ma anche salumi e formaggi fondenti e piccanti. Una bistecca magra di manzo con olio d’oliva va comunque bene; una costata di maiale abbrustolita, assolutamente no. Come condimenti, olio extravergine e se mai aceto di mele (buono). Il latte vaccino? A rischio.
Zuccheri semplici e cibi acidi sono una combinazione letale: evitare come la peste, soprattutto se il processo digestivo è in atto in quel momento. Il che comprende non solo la tazzina di caffè zuccherato ma anche la frutta fresca (cruda), di solito consigliatissima, è in questo caso da prendere con cautela. Mangiatela lontano dei pasti, scegliendo comunque quella meno carica di fruttosio, come kiwi e fragole. Ottima poi la papaya; la banana va bene, ma senza esagerare. Evitare gli agrumi, il pomodoro crudo, la frutta troppo zuccherina come i cachi e poi anche uva, meloni e angurie. Se proprio – comprensibilmente! - vi fa gola una spremuta, bevetela lontano dai pasti e scegliete arance più dolci possibile.
E per quanto riguarda le verdure? Possibilmente problematiche lattuga, rucola&radicchio, cavoli&verze, senz’altro peperoni… Meglio cotte che crude (anche carote e cipolle). Bene invece il finocchio. I legumi sono a rischio: eliminate la cuticola o riduceteli in puré.
Usate tante erbe aromatiche per non andarci giù pesanti col sale e spezie come curcuma e curry dolce, che aiutano, così come lo zenzero. Detto questo, non iper-speziate e abbiate pietà di voi con i cibi piccanti (no pepe nero).
In generale buoni invece i cereali, per cementare una base sana e i cibi asciutti come pasta, pane (la crosta!), riso e patate. Ma se questi ultimi sono abbastanza a prova di bomba, i cereali contenenti glutine – a partire dal grano - non sono ottimali per tutti (intolleranze a parte), così come quelli integrali. A rischio anche i prodotti da forno lievitati , a partire dalla pizza: per avere meno problemi, scegliere quelli non industriali, a basse di ingredienti freschi e genuini, a lunga lievitazione e ben cotti. No problem, invece, per i prodotti da forno secchi come grissini e fette biscottate.
Per quanto riguarda le bevande, sostanzialmente bisognerebbe limitarsi all’acqua – magari ‘condita’, per esempio un infuso con erbe calmanti e digestive quali camomilla, melissa, malva, altea, piantaggine o tiglio. No a bevande gassate e alcol.
Una regola finale: più che sempre, ascoltatevi! Più i cibi sono difficili per voi da digerire, più vi daranno potenzialmente problemi di bruciore e acidità se ne state soffrendo. Ma la digeribilità è soggettiva, quindi fate caso a voi stessi e alle vostre reazioni con i vari alimenti per scegliere la dieta più adatta a voi adesso.
Parlavamo di finale… un bell’After eight per chiudere il pasto in bellezza? Nooooooooo!!! Vi ricordate il cardias, quella valvolina che è meglio che non si apra se gli acidi bussano? Ebbene, cioccolato e menta la stimolano a lasciarsi andare… fate voi!
Carola Traverso Saibante
dicembre 2019
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