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News ed EventiNewsSale&Pepe Veg, in edicola il nuovo numero

Sale&Pepe Veg, in edicola il nuovo numero

Tantissime novità nel nuovo numero di veg. di Sale&Pepe, in edicola dal 29 marzo. E tra le ricette suggerite anche quella del latte di avena

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Vegetariani d’antan


96961Sbirciare con attenzione tra le bancarelle di vecchi libri o esplorare librerie antiquarie (anche via internet) giova sempre. A me capita spesso. E quando mi sono imbattuta in un piccolo libro sono rimasta affascinata: “100 nuove ricette di cucina vegetariana” è stato stampato a Milano nel 1907, dalla Società Editrice Sonzogno che allora aveva sede nel capoluogo lombardo in via Pasquirolo 14. Oggi Sonzogno, una delle più antiche case editrici (1861), a Milano non c’è più: acquistata da Marsilio Editori, ha sede a Venezia. Non esiste più neppure via Pasquirolo, che dava il nome all’omonimo e vecchio quartiere milanese, sostituita negli anni ’50 da Largo Corsia dei Servi.


Invece il libro, che faceva parte della collana “Biblioteca casalinga”, con chissà quale storia e quali proprietari, è arrivato ai giorni d’oggi a testimoniare, con il suo autore anonimo, una modernità per noi impensabile nel 1907 ma che, al contrario, corrispondeva a una sensibilità del momento che l’editore aveva saputo cogliere al volo. Il 31 dicembre del 1905 il Corriere della Sera aveva diffuso la notizia della nascita, a Firenze, della prima “Società vegetariana d’Italia”.


Il capoluogo fiorentino soffiò il primato dell’iniziativa a Milano, dove la crescente medicina naturista aveva già creato un movimento di pensiero che si concretizzò tangibilmente il 19 settembre del 1907 quando, con un banchetto, venne inaugurato il primo ristorante vegetariano d’Italia. Voluto dal medico Alessandro Cabib e dall’igienista Attilio Romano, con il sostegno dell’industriale Achille Brioschi, aveva sede in via Dante, sopra il caffè Gnocchi, il capocuoco si chiamava Pietro Monteverdi e prese servizio dopo un mese d’istruzione pratica. Da qui parte la storia del pensiero vegetariano a Milano e in Italia che ben racconta Alberto Capatti in “Vegetit” (Cinquesensi editore).


A me piace pensare che il mio piccolo libro sia stato una delle tante espressioni di quel pensiero, e la data di stampa lo fa presupporre. Le 100 ricette passano in rassegna cereali e legumi nell’accezione del termine francese che sta per verdure, légumes. Propone anche ricette sulle “leguminacee” vere e proprie, su uova, minestre, frutta, dessert, bevande. È proprio quest’ultimo capitolo che ha catturato la mia attenzione, in particolare la ricetta della bevanda d’avena: un “latte” vegetale ante litteram che racconta la modernità del libro.


di Laura Maragliano


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