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News ed EventiNewsLa rivincita del vino bianco

La rivincita del vino bianco

Finisce la supremazia del vino rosso: anche il bianco fa bene al cuore! Lo dimostra un importante studio italiano

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Anche gli astemi hanno ormai assimilato il concetto: il vino rosso, se assunto in dosi equilibrate, fa bene alla salute e protegge il cuore. Ora si scopre, grazie a uno studio coordinato dall’Università di Milano, in collaborazione con le Università di Torino e Pisa e l’ospedale Versilia di Viareggio, che anche il bianco ha effetti benefici, in particolare sul sistema cardiovascolare, che comprende il cuore, i vasi sanguigni e i reni. Una buona notizia per quanti, preferendo il vino bianco o peggio essendo intolleranti al rosso (in genere ai tannini), si sentivano bevitori di serie B.

Prima di oggi, la bevanda che tipicamente si associava alla dieta mediterranea, forse il principale modello di alimentazione sana, era il vino rosso. Questo grazie a una sostanza, il resveratrolo, che stimola complessi meccanismi di difesa delle cellule. Resta vero ovviamente, ed è dimostrato da tantissimi studi in tutto il mondo, che due bicchieri di rosso al giorno possono giovare alla salute, oltre a offrire un contenimento dello stress quotidiano, ma non è più un primato.

La ricerca italiana infatti, pubblicata dalla rivista scientifica Plos One e ripresa sulle pagine di repubblica.it, mette in gara a pieno merito anche il bianco, seppure per altri motivi. Nel caso del vino bianco la sostanza che corre in aiuto di cuore e circolazione è l’acido caffeico, che funziona come stimolatore dell’ossido nitrico: nel 1998 Louis Ignarro è stato insignito del premio Nobel per aver scoperto il ruolo fondamentale dell’ossido nitrico nel funzionamento del sistema cardiovascolare. E in seguito si è accertato anche che la carenza di questa molecola può causare disturbi della memoria, oltre a concorrere nell’insorgenza del morbo di Alzheimer e altro ancora.

La capacità dell’acido caffeico di aumentare la biodisponibilità dell’ossido nitrico è quindi una scoperta rivoluzionaria sia nel mondo scientifico che in quello enogastronomico. Soprattutto considerando che bastano piccole quantità di acido caffeico per stimolare il prezioso processo, come confermato dagli esperti. In termini di bicchieri, le dosi sono le stesse indicate per il rosso: due bicchieri, uno per pasto, mai a stomaco vuoto.


Cristiana Cassé
27 maggio 2015

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