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News ed EventiNewsGiro del mondo a Capodanno: da primo all'ultimo brindisi

Giro del mondo a Capodanno: da primo all'ultimo brindisi

Giro del mondo in un Capodanno alla scoperta di tradizioni e brindisi nelle diverse parti del mondo. Curiosiamo come si festeggia il nuovo anno, partendo dall'isola di Christmas dove la mezzanotte scocca per prima e concludendo il nostro tour in Sudamerica

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I primi a festeggiarlo saranno i 5.000 abitanti dell'isola di Christmas (gli ultimi, 24 ore dopo, i cittadini di Pago Pago, nelle Samoa Americane). Situata nell'Oceano Pacifico centrale, l'isola di Natale (Kiritimati in lingua locale) deve il nome "festaiolo" al fatto di essere stata scoperta dal capitano James Cook il giorno di Natale 1777. Certo, dato il clima tropicale, da quelle parti non mangeranno cotechino e lenticchie, ma saranno sicuramente orgogliosi di essere in pole position per salutare il nuovo anno.

Procedendo verso ovest, seguono a ruota Paesi altrettanto lontani come Nuova Zelanda e Australia finché la mezzanotte non scocca anche in luoghi per certi versi meno esotici, non fosse altro perché meta di viaggi di lavoro e vacanze anche per molti italiani.
Suggestivo il veglione in Giappone dove alle classiche bollicine si preferisce brindare a sakè mentre scoccano 108 colpi di gong.
Nonostante la Cina festeggi il suo Capodanno tradizionale fra poco più di un mese (cadrà l'8 febbraio), la cosmopolita Hong Kong accoglie i numerosi turisti internazionali con uno fra gli spettacoli pirotecnici più belli al mondo.

Non sono da meno quelli che illuminano la notte più magica dell'anno a Bangkok, in Thailandia. Il "vero" Capodanno thai si festeggerà, in realtà, ad aprile con il Songkhran, la "festa dell'acqua" di tradizione buddista, ma l'ultimo giorno dell'anno sulle spiagge delle zone balneari più gettonate spopolano i beach party, a uso e consumo dei visitatori occidentali, fra cocktail, musica, balli e il lancio in cielo di mongolfiere in carta di riso.

In Russia i festeggiamenti per il Capodanno "occidentale" (quello celebrato secondo il calendario gregoriano) sono stati introdotto dallo zar Pietro il Grande e ancora oggi San Pietroburgo offre uno fra gli spettacoli più affascinanti, con la folla riunita davanti al Palazzo d'Inverno che, allo scoccare della mezzanotte, stappa bottiglie del "famoso" spumante sovietico, mentre a Mosca gli ultimi istanti dell'anno vecchio sono scanditi dalle campane del Cremlino e, nelle case, ci si scambiano regali e ci si raccoglie intorno a grandi buffet di insalate.

La cara, vecchia Europa è tutto un fiorire di tradizioni legate all'ultima notte dell'anno. In Grecia si entra nelle case di parenti e amici facendo cadere sul pavimento una melagrana: più chicchi si spargono, più fortuna bacerà l'ospite. In Germania si condivide la "bevanda della fraternità", una sorta di vin brulé speziato tipico dei raduni studenteschi, mentre il resto del Vecchio Continente brinda rigorosamente a bollicine: Champagne francesi, spumanti e prosecchi italiani, Cava spagnoli.

Anche negli Usa lo "sparkling wine" anima party e veglioni ma non le feste di piazza, perché è proibito bere alcolici per strada. Ciò nonostante, per i newyorkesi resta immancabile l'appuntamento a Times Square dove, sulle note di Auld Lang Syne (il "Valzer delle candele"), scende la Ball Drop, la sfera luminosa che scandisce l'ultimo minuto dell'anno.

Dal freddo della costa est degli Stati Uniti si passa al caldo dei paesi del Sudamerica dove ogni occasione per fare "fiesta" è benvenuta. Spesso riprendendo tradizioni europee come quella, spagnola, di mangiare 12 cicchi d'uva allo scoccare della mezzanotte, ma anche bruciando fantocci e gettando vecchi oggetti per fare spazio al nuovo. Le tavole sono ricche di carni allo spiedo e alla brace, frutti esotici e legumi che, come le nostre lenticchie, simboleggiano l'abbondanza e sono quindi di buon auspicio.
Perché alla fine, anche a Capodanno, tutto il mondo è paese.

Francesca Romana Mezzadri
dicembre 2015

TAG: #Capodanno

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