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News ed EventiNewsBergamotto, la risposta italiana ai superfood americani

Bergamotto, la risposta italiana ai superfood americani

Un piccolo frutto che condensa al suo interno 350 polifenoli dalle proprietà antiossidanti, anti-infiammatorie e vaso-protettive, oltre a vitamine C, B1 e B2. Stiamo parlando del bergamotto, agrume tipico della Calabria, dove è concentrato il 90% della produzione mondiale

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Molti di voi lo conosceranno per l’essenza e lo indosseranno sicuramente attraverso il loro profumo preferito. Tanti altri ne apprezzeranno il tocco agrumato che apporta a molte ricette di pasticceria. Ma quanti sanno che il bergamotto può essere considerato la risposta italiana ai superfood americani?
Tutto merito dei ben 350 polifenoli dalle proprietà antiossidanti, anti-infiammatorie e vaso-protettive, che si trovano in alta concentrazione in quest’agrume tipico della costa jonica reggina, da cui arriva il 90% della produzione mondiale. Ebbene, studi recenti svolti dall’Università della Calabria, rilanciati dalla Società Italiana di Cardiologia (Sic), hanno rivelato che due polifenoli, in particolare, sono molto efficaci per tenere sotto controllo il colesterolo, tanto da essere considerati delle vere e proprie “statine” naturali. Sono l’esperetina e la naringenina, due composti individuati nel succo fresco di bergamotto (ma presenti anche nella buccia e nella parte bianca del frutto, l’albedo) che agiscono sulla sintesi del colesterolo, riducendone i livelli nel sangue. Benefici che si aggiungono all’effetto positivo di riduzione della glicemia e dell’attivazione di alcuni antiossidanti organici. Dunque, iniziare la colazione con una spremuta di bergamotto sembra un’ottima idea non solo per non doversi preoccupare del colesterolo, ma anche per tenersi in forma e in salute. Oltretutto è anche un’abitudine naturale e facile da realizzare, visto che da qualche tempo il bergamotto fresco è arrivato anche nei supermercati e dai fruttivendoli grazie ai coltivatori del consorzio Unionberg e al marchio “Citrus l’Orto Italiano”.

Un’eccellenza della calabria
Il bergamotto è un’eccellenza della Calabria di recente riscoperta e di antica storia, la cui origine è ancora incerta: l’ipotesi più probabile è che il “beg-armudi” derivi dalla mutazione spontanea di un’altra specie di agrumi (probabilmente arancio amaro, cedro o limetta) provocata dalle particolari condizioni climatiche e morfologiche della costa jonica calabrese. In quest’area, del resto, è concentrata la sua produzione e da qui arriva l’olio essenziale di bergamotto di Reggio Calabria Dop.
La coltivazione copre 1.500 ettari di terreni alluvionali e argillosi calcarei tra Villa San Giovanni a Gioiosa Jonica. Ogni anno si ottengono in media 20.000 tonnellate di frutti, dalla cui parte esterna si ricavano circa 100.000 kg di olio essenziale, ricercato dai “nasi” di tutto il mondo e insufficiente rispetto alla domanda, visto che entra nel bouquet di oltre 300 famosi profumi di grandi marche. Anche in campo alimentare il bergamotto è sempre più richiesto: la polpa viene utilizzata in pasticceria e per realizzare tisane, thè e bibite.

Fresco si trova in commercio sino a marzo
Da ottobre a marzo si trova in commercio il bergamotto fresco, che da qualche tempo è uscito dai confini della Calabria per arrivare anche nei negozi e nei mercati del resto d’Italia. Piccolo e tondeggiante, giallo-verde come un limone, ha una polpa aspra e amara, molto profumata e raffinata. Il modo ideale per gustarlo è mangiarlo in insalata, condito con olio di oliva delicato. Ma in cucina il bergamotto si usa soprattutto spremuto sulle insalate, nel tè e nelle tisane e come sostituto di arance o limoni nelle ricette a base di carne, dall’anatra alle scaloppine. Con il suo aroma intenso e agrumato è perfetto per stemperare le ricette dai sapori troppo decisi, come il tortino di alici gratinate e la sardella, o attutire il selvatico delle carni di cinghiale, lepre o piccione. L’abbinamento perfetto è quello con cibi smaccatamente dolci, come i crostaei, dall’astice ai gamberi.
Se invece si preferisce berlo, il succo si può bere al naturale, semplicemente diluito con un poco di acqua, oppure addolcito con una puntina di cucchiaino di miele. Oppure lo si può miscelare con succo di arancia, per ottenere una bevanda super rinforzante e detox, ricco di vitamine C, B1 e B2. In una logica antispreco, dopo la spremuta, si può recuperare la scorza (purché il frutto si dichiari non trattato oppure sia biologico) e grattugiarla su risotti, secondi di pesce e dolci: il bergamotto regala un tocco profumato e acidulo che li rende deliziosi.

Manuela Soressi
gennaio 2017

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