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Malva delle meraviglie

Una pianta prodigiosa con interessanti proprietà lenitive e antinfiammatorie. Scopriamo le sue caratteristiche e diamo qualche consiglio di utilizzo ai fornelli

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Un arbusto dai delicati fiori color lilla che possiede importanti proprietà per la nostra salute.
E’ la Malva Sylvestris, più comunemente conosciuta come Malva, pianta della famiglia delle Malvaceae, già apprezzata ai tempi dei latini, che le diedero il suo nome (che in latino significa molle per l’appunto) proprio in virtù delle sue qualità emollienti. 


La Malva infatti è il rimedio per eccellenza contro le infiammazioni per la rilevante presenza di mucillagini (oltre ad antociani, potassio, ossalato di calcio, vitamine e pectina) che difendono le mucose dall’attacco degli agenti esterni dannosi - come ad esempio batteri e sostanze irritanti - perché si comportano da barriera, esercitando un’azione protettiva e lenitiva. Per questa ragione viene spesso utilizzata per ogni tipo di infiammazione. Da quelle che interessano il cavo orofaringeo e l’apparato respiratorio (incluse tosse e bronchiti) a quelle dell’apparato digerente o ancora riproduttivo. La Malva infatti rappresenta un valido aiuto contro disturbi fastidiosi come vaginiti, cistiti, emorroidi ma è allo stesso tempo indicata in caso dei problemi più disparati, come ad esempio irritazioni del colon o stipsi per la sua dolce azione lassativa/depurativa.


Sono i fiori e le foglie a possedere le proprietà curative; in genere, soprattutto per problemi relativi allo stomaco/intestino, si consiglia di utilizzarle sotto forma di infuso da consumare 2/3 volte al giorno (la dose è di un cucchiaino da tè di fiori essiccati per tazza in infusione 7/8 min). Ma l’infuso può essere utilizzato anche in modi meno convenzionali: può servire come un collutorio naturale in caso di gengiviti, per suffumigi espettoranti in caso di sinusiti.


Le foglie possono essere anche un utile complemento in cucina, per impreziosire pietanze di ogni tipo. Come insegna Mariangela Susigan, chef stellata del ristorante Gardenia di Caluso (Torino), che arricchisce i suoi piatti piemontesi con una gran varietà di erbe selvatiche. Suggerisce la chef  “I fiori e le foglie di malva si abbinano molto bene sia a piatti caldi che a piatti freddi. Si prestano bene ad esempio, tritati e scottati a “condire” brodi e minestre. Rappresentano un’ottima base per preparare creme e vellutate calde. In generale si associano con successo alle verdure e ai cereali. Un’altra idea in cucina può essere l’abbinamento con i risotti, sempre in associazione con le verdure, come ad esempio i carciofi o la bardana. Se invece pensiamo a piatti freddi, con la malva, insieme ad altre erbe selvatiche, si possono preparare sfiziose e profumate insalate di fiori. Un’interessante combinazione potrebbe essere ad esempio: misticanza, fiori di malva, borragine e calendula. Un piatto semplice e sfizioso, dal gusto molto particolare”


Ravioli di erbe selvatiche e malva, seirass fumé di Mariangela Susigan


Ingredienti:


200 g farina 0 biologica
2 uova
200 g di borragine
200 g di ortica
200 g di malva
10 g di maggiorana
100 g di olio extravergine di oliva
50 g di toma di pecora grattugiata
2 pizzichi di sale fino
40 g di sale grosso
100 g di seirass fresco (ricotta cremosa piemontese)
3 g di semi di cumino (una punta di cucchiaino)
un cucchiaino di petali di malva essiccati
un cucchiaino petali di calendula essiccati
8 fiori di Malva freschi


Preparate l’impasto dei ravioli: disponete la farina a fontana, rompete le uova al centro, impastate raccogliendo gradualmente la farina. Lavorate l’impasto per qualche minuto, avvolgetelo con la pellicola trasparente e lasciatelo riposare per trenta minuti in frigorifero. Predisponete il ripieno: pulite, lavate bene e scolate le foglie di ortica, malva, borragine e tagliatele grossolanamente. Fate cuocere in abbondante acqua salata, scolatele e raffreddatele rapidamente in acqua ghiacciata. Scolate nuovamente e strizzatele bene, frullando poi le erbe in un mixer, con la maggiorana, aggiungendo gradualmente l’olio fino ad ottenere un pesto consistente; condite con sale fine e toma di pecora grattugiata. Riponete in frigorifero.
Per il seirass tritate i semi di cumino e sbriciolate i petali di malva e calendula; aggiungeteli al seirass e lavoratelo con poco olio extravergine e stendetelo con un cucchiaio sui piatti da portata.
Preparate i ravioli: tirate la pasta all’uovo in sfoglie sottili, tagliata in quadrati di 4x4 cm, distribuendo con una sac à poche il ripieno di erbe. Portate a ebollizione abbondante acqua salata, lessate i tortelli per 2 minuti, sgocciolateli e conditeli con olio extravergine e trasferiteli nei piatti con il seirass.
Servite i tortelli, decorando il piatto con fiori di malva freschi.


Elisa Nata
ottobre 2017

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